lunedì 19 agosto 2013

Sam Cunningham e USC-Bama del 1970


Il 12 era una sera di settembre calda e umida a Birmingham, Alabama, in quel 1970. Si apriva la stagione del football e davanti si trovavano i due college che avevano segnato la storia recente di questo sport: l'Alabama Crimson Tide, allenata da Paul "Bear" Bryant, e gli USC Trojans di John McKay. A quel momento, non esisteva scontro che mettesse in campo una storia recente tanto blasonata: la marea rossa aveva messo assieme tre titoli da quando era arrivato Bryant, USC aveva perso due partite negli ultimi tre anni.
Come ha affermato giustamente Darren Everson sul WSJ, se il passato è prologo nello sport, è particolarmente vero nel college football, in cui vi è la continuità e la profondità della tradizione. Quello che successe quel giorno, oltre 40 anni fa, è una delle chiavi di volta di un programma sportivo collegiale come quello di Alabama, che ancora oggi è sulla breccia, preparando tonnellate di atleti NFL-ready.
USC si presentò con un backfield all-black e dominò la gara 42-21 mettendo alla frusta i ragazzi di Bryant grazie a sei touchdown di atleti di colore, tra cui due di Sam Cunninghamnon, un backup sophomore alla sua prima partita nel college football, che di sicuro non si rese immediatamente conto del significato storico del giorno: fu la prima volta in cui una squadra completamente integrata aveva giocato in trasferta contro Alabama
"It wasn't the first time I'd played an all-white football team, so that didn't bother me at all, it was my first road trip, first varsity game. I was more concerned about getting a chance to play and not making any mistakes."
La disfatta lasciò una notevole impressione sui tifosi e gli addetti ai lavori di Alabama. I Trojans guadagnarono 559 yards, quasi 300 in più rispetto a Bama. Cunningham mise assieme 135 yards e i due touchdown in appena 12 portate. Questo fece di lui una sorta di mito anti-segregazione giù a Tuscaloosa, la frase che ricorre più spesso, e che di volta in volta è stata affibbiata a Bryant stesso ed ai suoi assistenti, è "Sam Cunningham did more to integrate Alabama in 60 minutes than Martin Luther King did in 20 years."
Come mai questo entusiasmo? Il Programma di Alabama era salito alla ribaltacdel panorama nazionale quando si era presentato al Rose Bowl del 1926 portando a casa immediatamente il successo. La Marea Cremisi era stata forte negli anni della depressione e poi era tornata su elevatissimi standard con tre titoli nazionali negli anni '60 sotto Bryant. Ma la lentezza del Sud ad accettare l'integrazione danneggiava Bama, e subì una eclatante lezione in quel settembre del 1970.
Secondo alcuni racconti, Bryant avrebbe portato Cunningham nello spogliatoio dei Tide per mostrare ai suoi ragazzi "com'è fatto un vero giocatore" ma lo stesso ex di USC ha sempre smentito, sta di fatto che il coach perdente, grazie alla sconfitta, persuase tifosi e responsabili che l'utilizzo di giocatori di colore non solo era ormai socialmente accettabile, ma soprattutto era la scelta vincente, e Dio solo sa quanto Bryant tenesse alla vittoria dato che nella sua lunga carriera aveva messo assieme solo UNA stagione con record negativo sulle quasi quaranta disputate.
USC si avviò di lì a poco a vincere un altro titolo nazionale, nel 1972, con quella che da molti addetti ai lavori è considerata la più forte squadra di college football di tutti i tempi. Alabama vinse le resistenze razziste ed iniziò a collezionare ragazzi di colore dalle qualità eccezionali, che diedero ai Crimson Tide litri tre titoli sotto la gestione dell'Orso. 
Sam Cunningham vinse il titolo 1972 e fu scelto al primo giro nel successivo draft dai Patriots con cui giocò nove anni in NFL. Intervistato a quasi 40 anni di distanza, si è detto molto stupito del cambiamento di ambiente dalla fine degli anni '60 e primi anni '70. 
"At the time, I didn't dwell upon how big a deal it was. If I'd thought any further out, I might not have played as well as I did. But seeing the results over the past 40 years, we left an impression on college football and Alabama."
Una sconfitta che, con il senno di poi, ha giovato molto di più ad Alabama ed al suo programma sportivo, e di certo ha contribuito a cambiare le percezioni sociali del profondo sud degli Stati Uniti.

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