martedì 17 settembre 2013

Il Rose Bowl del 1922



"All I know about Washington and Jefferson is that they're both dead."


Questa affermazione del giornalista Jack James del San Francisco Examiner era il bizzarro prologo al Rose Bowl del 1922, l'ultimo svoltosi al Tournament Park, e di conseguenza l'ultimo ad avere come nome ufficiale Tournament East-West Football Game.
Washington and Jefferson è tuttora un piccolissimo college della contea di Washington, Pennsylvania, che all'epoca contava 450 studenti, ma che miracolosamente allenata da Greasy Neale, era giunta al termine della stagione regolare con un netto 10-0 che la issavano sul gradino più alto tra le formazioni dell'est degli States. Neale era un eclettico allenatore che non aveva sfigurato né come giocatore di baseball (Cincinnati Reds e per pochissimo Philadelphia Phillies) né tanto meno come giocatore di football nella Ohio League con varie squadre; smesse le braghe, si era messo ad allenare le squadre di college: Muskingum, West Virginia Wesleyan, Marietta, ottenendo con quest'ultima una stagione da 7-1 nel 1920.
La felice parentesi di Marietta lo portò sulla sideline di W&J dove, nella sua prima stagione applicò alcune felici prassi soprattutto a livello di recruiting, assemblando una squadra solida in difesa, tanto da completare un exploit mica da ridere battendo Pitt, Detroit e Syracuse. Il 7-0 su Pitt era stato così sentito che per celebrarlo erano state annullate le lezioni per un giorno ed accesi falò di festa, seguiti addirittura da alcuni "inspirational speech" davanti al tribunale della contea di Washington. Nella stagione in cui aveva esordito la diretta radiofonica di una partita di football proprio tra due rivali di W&J (West Virginia e Pitt), obtorto collo gli organizzatori del Rose Bowl, come loro tradizione, chiamarono i Prexies a giocare la gara contro la migliore dell'Ovest, la University of California di Berkeley guidata da Andy Smith che aveva concluso la stagione 9-0 battendo Washington State, Stanford, Washington e Oregon. A Washington arrivò un telegramma che recitava:
"The directors of the Tournament of Roses Association have unanimously resolved that the artistic and educational pageant of New Year's Day, January 2, 1922 shall be followed by a football game between the best teams of the East and the West, and by like vote have determined to issue an invitation to Washington and Jefferson College to send its eleven as the Eastern representative."
I vostri undici. era una formula usata per indicare l'intera squadra, tuttavia la trasferta in California presentava non poche problematiche logistiche per il piccolissimo istituto, che si potè permettere di mandare a tutti gli effetti veramente solo venti uomini a Pasadena.
Il lunghissimo viaggio in treno di 4.000 chilometri, che i giocatori si pagarono da soli (Robert "Mother" Murphy ipotecò la casa per pagarselo) a quell'epoca non era una passeggiata fatta su comodi convogli superveloci: coach Greasy Neale pretese di continuare ad allenare anche durante il viaggio, ne conseguì che Lee Spillers si prese una polmonite e non potè continuare il viaggio, ricoverato all'ospedale di Kansas City. E. Lee, North racconta in Battling the Indians, Panthers, and Nittany Lions: The Story of Washington & Jefferson College's First Century of Football, come in realtà sul treno ci fosse un uomo in più della squadra che viaggiava abusivamente e che venne allo scoperto all'insorgere della malattia del compagno.
Tutto questo dava adito alle previsioni degli analisti, per cui la gara veniva data vinta dai Golden Bears con scarto tra i 14 ed i 21 punti.
Gli ultimi due allenamenti effettuati da W&J il giorno di capodanno si incentrarono su quello che oggi viene chiamato special team: disturbo o blocco di kick e punt e dei rispettivi ritorni.

Poi si fece il 2 gennaio 1922.
Loro non lo sapevano, ma Herb Kopf e Carl Konvolinka come end, il capitano Russ Stein e Chet Widerquist (tackle), Ralph Vince e Ray Neal (guardie), Al Crook (centro), Charlie "Pruner" West (quarterback) al posto dell'infortunato Ray McLaughlin, Hal "Swede" Erickson e Wayne Brenkert (halfback) e Joe Basista (fullback) scesero in campo e vi rimasero tutti ed undici per tutta la gara. Gli ultimi undici ironman nella storia del Rose Bowl.
Charlie West fu il primo quarterback afroamericano a scendere in campo in un Rose Bowl. Hal Erickson invece era al suo secondo Rose Bowl, avendo giocato per Great Lakes nella gara del 1919 dove aveva sconfitto i Mare Island Marines, buon auspicio?
Può darsi, ma certo di buon auspicio non fu la crew arbitrale che annullò un TD ai Prexies per un offside del capitano Stein che avrebbe portato allo sblocco del risultato nel primo tempo, per il resto della gara, in un campo fortemente allentato dalle piogge che avevano imperversato nella California durante i giorni precedenti, le difese ebbero la meglio sugli attacchi, si susseguirono i punt e la tenace linea di W&J tenne lontano dalla segnatura Cal, che schierò anche un non certo brillante Harold "Brick" Muller, passatore medaglia di bronzo nel salto in alto ad Anversa nel 1920 che mise assieme solo due lanci, di cui uno finito in un fumble. Le lancette scorsero, inesorabili per Cal, fino alla fine.

California 0 Washington & Jefferson 0

L'ultimo e unico pareggio senza punti a tabellone nella storia del bowl. Stein fu votato miglior giocatore della gara e il piccolo college della Pennsylvania, con una improbabile e gagliarda prestazione, mise la museruola agli orsi californiani.
Washington & Jefferson, con quella stagione imbattuta, secondo l'Official NCAA Division I Football Records Book, si può considerare Campione del 1921 al pari di altre squadre come Cal, Cornell e Lafayette, tuttavia questo titolo non compare negli annali della scuola, forse per modestia, forse perchè per anni il football non ha rappresentato il fiore all'occhiello di un college che ha ripreso il programma solo nei primi anni '80 dopo averlo cancellato per diversi decenni.
Rimane ovviamente quella sorniona soddisfazione di essere stati un piccolo Davide che ha fermato il grande Golia.

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