lunedì 31 dicembre 2012

Permian Panthers

Che faccia ha Odessa, Texas?
Un ritratto a pennellate violente del West Texas, dove la natura sopra il pelo del suolo non è stata particolarmente generosa, in una sorta di terra di nessuno che galleggia sul petrolio, su cui si incrociano strade polverose e conigli a cui sparano gli abitanti della zona.
Permian. Texas. Football. Panthers.
Quella diventata famosa al di fuori dei patiti dell'high school football per il libro, il film e la successiva serie Friday Night Lights in cui veniva tratteggiata a tinte forti la stagione 1988 dove i Panthers giunsero alla semifinale statale del Texas.
Storia considerata il quarto miglior libro sportivo di sempre ed il migliore mai scritto sul football, e che ha scosso non poco la comunità da sempre attaccatissima a questa realtà sportiva, che ancora sente la ferita sulla pelle.
I giocatori hanno sostanzialmente confermato l'impianto del libro e gli episodi in esso contenuti, in special modo Brian Chavez, TE della squadra all'epoca, mentre i tecnici hanno preso le distanze, a partire da coach Gary Gaines, che ha sottolineato come il libro spingesse sui lati più controversi della sua gestione come il razzismo ed il lasciare assai in secondo piano l'aspetto scolastico dei giocatori, pur sempre studenti di scuola superiore, "None of us were all perfect" ha dichiarato in apertura di una intervista per ESPN. Molto meno contenuti sono stati i commenti dell'allora secondo e poi capo allenatore tra il 1994 ed il 1999 Randy Mayes, che ha bollato il libro come un romanzo in toto, costruito per creare controversia e quindi interesse, e quindi soldi.
Bissinger, autore del libro, a distanza di ormai venticinque anni dalla sua pubblicazione, si inalbera ancora sul suo presunto "tradimento" ai danni della comunità di Odessa, ricordando che ogni episodio presentato nel libro non è mai stato smentito ufficialmente alla prova dei fatti. Il volume non aveva peraltro avuto una genesi facile: Gaines all'inizio aveva rifiutato l'idea della scrittura di questo tipo di volume, terrorizzato dall'idea di fare la figura rimediata da Bobby Knight, allenatore di basket di Indiana tratteggiato da John Feinstein nel suo A Season On The Brink, ma alla fine aveva ceduto, cadendo nell'idea, poi generalizzata, che il libro sarebbe stato una specie di esaltazione totale del programma.
Un programma che lasciava totale libertà ai ragazzi a partire dal pass gratuito di entrata ed uscita, ed una sorta di immunità per gli impegni scolastici, come confermato da Boobie Miles, una delle stelle (quell'anno messo fuori dall'operazione al ginocchio), che ha rimproverato la scuola di averlo semplicemente "promosso" senza dargli una vera istruzione.
Gaines ha sempre rifiutato questa visione dei fatti, sottolineando che moltissimi degli studenti che hanno partecipato al programma di football sono poi diventati medici, avvocati, eccetera. Rimane questa idea che emerge dal libro, oltre all'innegabile fatto che Odessa sia presa ad esempio di mali congeniti ad una terra come il sud degli Stati Uniti, mali che sulla carta sono ormai acqua passata ma che nelle parole dei tecnici che hanno lavorato al programma, ancora sono ben presenti.
Per dovere di cronaca, il film tratteggia in maniera decisamente più edulcorata il problema del razzismo preferendo sottolineare le capacità dell'allenatore, la coesione del gruppo ed il "fanatismo" di tifosi e booster, mentre la serie (che non ho visto) sembra invece molto ben centrata su certi aspetti di Odessa come rappresentazione in scala di quello che avviene negli Stati Uniti.
La Permian, nella stagione 1988 giunse appunto alle semifinali statali (nel film diventa la finale, per dare maggiore forza ad una narrazione che assume i soliti caratteri epici); l'anno successivo, sotto la guida dello stesso Gaines, vinse il titolo del Texas e fu eletta squadra campione nazionale seppur in coabitazione con la St. Ignatius di Cleveland.

Nessun commento:

Posta un commento